Flusso Meraki Sahmadi (Parte 2)

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Flusso Meraki Sahmadi (Parte 2)

Il flusso, l’illuminazione, meraki: sono possibili anche per il team? Dopo aver esplorato il senso di queste parole affascinanti per l’individuo, Vi raccontiamo di una ricerca, che abbiamo incontrato con @Paolo Chinetti, sull’esperienza del flusso nel lavoro di squadra.  E’ possibile, e i risultati della ricerca sono particolarmente incoraggianti e molto accessibili.

Leggendo Vi renderete conto che, di fatto, si tratta di mettere a regime una serie di accorgimenti e metodi che abbiamo già incontrato qua e là nel nostro viaggio sul lavoro di squadra.

Buona lettura e date un occhio anche a ilteamgiusto.it!

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Flow per il team, ma funziona? (Flow: Part 2)

Tre ricercatori, Jef J.J. van den Hout, Orin C. Davis e Bob Walrave, hanno sviluppato un approfondimento della teoria del flow (vedi uno dei nostri articoli precedenti) dedicata ai team. All’inizio pensavo fosse impossibile ma vediamolo insieme e poi deciderete…

Prima di tutto, riformuliamo il concetto di flow verso i team: “il flusso del team crea una condizione a livello di collettivo in cui tutti i membri del team sono completamente coinvolti nell’attività comune e lavorano insieme in modo intuitivo e sinergico verso un solo scopo“.

teoria del flow

Gli autori ci dicono che ci sono alcuni fattori precursori o precondizioni alla manifestazione del flow in nun team (ricordatevi degli 8 elementi comuni all’esperienza del flusso che Mihaly Csikszentmihalyi identifica nel suo libro Flow):

  • L’esistenza di un obiettivo comune: l’obiettivo comune deve essere chiaro e rilevante per tutti i membri del team (ma anche compatibile/coerente con gli obiettivi e i valori individuali e personali dei membri e promuovere la crescita).
  • La presenza di obiettivi personali che contribuiscono al raggiungimento dell’obiettivo comune, questi obiettivi aiutano a creare quelli che gli autori chiamano “obiettivi prossimali chiari” per ciascuno di essi.
  • L’integrazione delle competenze complementari e di alto livello esistenti all’interno di ogni singolo membro del team. Mentre i processi cognitivi, gli stati affettivi, i modelli e i processi comportamentali emergono nell’ecosistema del team, i membri del team si impegnano in un compito/ruolo stimolante che si adatta alle loro preferenze, talenti, conoscenze e abilità. Ciò richiede la presenza sia di allineamento che di abilità multifunzionali nel team. “In questo modo, le forze individuali vengono utilizzate in modo ottimale e combinate per creare un grado di sinergia attraverso la loro collaborazione”.
  • Una comunicazione aperta e trasparente assicuri che tutti i membri del team sappiano esattamente come ognuno fornisce il proprio contributo al team. Un feedback rapido/immediato è essenziale nello sviluppo dello stato di flusso. Come sempre, il feedback fornito deve essere chiaro, costruttivo e incoraggiante.
  • Un ambiente psicologicamente sicuro per svolgere compiti personali nell’interesse della squadra. Man mano che il flusso si sviluppa durante il raggiungimento di un compito, un ambiente psicologicamente sicuro è una condizione essenziale per l’apprendimento libero, e in particolare per l’apprendimento che prende le mosse dall’errore, quando capita. “La sicurezza all’interno dell’ambiente del team riduce le preoccupazioni di ogni singolo membro del team riguardo alla propria prestazione. Si sfrutta il potenziale del fallimento per spingere il gruppo verso lo stato di flusso piuttosto che esserne intimiditi.”. È così che l’attenzione rimane concentrata sulla squadra e sull’individuo invece di disperdersi verso ciò che “gli altri potrebbero pensare”.
  • La responsabilità di impegnarsi gli uni con gli altri per raggiungere l’obiettivo comune desiderato con devozione e dedizione. È il supporto reciproco che si manifesta nelle dinamiche di squadra. ”Quando sono reciprocamente impegnati, i membri del team sono intensamente coinvolti in un’attività condivisa e significativa e sono in grado di rimanere concentrati su questa attività per tutto il tempo necessario al raggiungimento degli obiettivi comuni.”.

flusso del team

Ma, quali sono i vantaggi, o meglio, come migliora la prestazione quando la squadra “fluisce”? Cosa succede? Ecco alcune conseguenze importanti del fluire.

  • Una chiara identità condivisa. I ricercatori definiscono l’identità condivisa come “l’ambizione collettiva del team, che costituisce la ragione dell’esistenza del team” e si tratta della volontà di agire come una squadra in nome di valori condivisi, obiettivi, motivazioni intrinseche.
  • Un senso di unità. La percezione e la convinzione che insieme la squadra definisce un’unità esprimendo l’ambizione collettiva della squadra. Troviamo un concetto simile nella team science quando si fa riferimento a coesione e clima. Inoltre, questa nozione è collegata a quella di autocoscienza e consapevolezza che abbiamo descritto nell’articolo Flusso – Parte 1: non prestare attenzione ai propri bisogni per concentrarsi solo su quello che si sta facendo.
  • Fiducia. La fiducia si crea perché le persone si sentono tranquille nell’agire e i canali di comunicazione sono aperti e ben collaudati/strutturati. È un prerequisito essenziale che rende possibile un clima di feedback continuo.
  • Senso di progresso e avanzamento comune/condiviso. Si tratta della “sensazione condivisa di fare progressi insieme nel raggiungimento degli obiettivi e la cooperazione reciproca“. La comunicazione nel flow è fluida e ognuno conosce lo stato e i risultati degli altri e il monitoraggio reciproco permette di sapere “quale dovrebbe essere la prossima azione comune (integrazione di competenze elevate) per raggiungere i propri obiettivi di gruppo e personali”.
  • Focus olistico. È la consapevolezza che esiste una coscienza collettiva tra i membri del team per sostenere l’ambizione della squadra.

 

visione-d'insieme-del-team

Come si crea, allora, il giusto “contesto per il flow di squadra”? Forse è la conclusione che tutti vorremmo potere ricavare dalla ricerca dei nostri tre autori. Jef JJ van den Hout, Orin C. Davis e Bob Walrave elencano questi 9 suggerimenti che in qualche modo non sorprendono e richiamano il background che abbiamo presentato con @Paolo Chinetti nel nostro libro #ilteamgiusto. Vediamoli più da vicino.

  1. Identificare le motivazioni di fondo dei membri del team, i valori condivisi e i punti di forza unificanti che li uniscono come squadra e formulare un’ambizione collettiva.
  2. Allineare dall’ambizione collettiva un obiettivo comune concreto che sia realizzabile e stimolante e possa essere raggiunto in un periodo prevedibile.
  3. Stabilire per ogni membro del team un obiettivo personale allineato che promuova anche significato, crescita e motivazione intrinseca per ogni persona.
  4. Derivare dagli obiettivi comuni e personali i compiti (ruoli) e le responsabilità in un chiaro processo (strategia) in cui ogni membro del team è in grado di mettere in atto i propri punti di forza personali dove insieme quei punti di forza formano una forza unificata (integrazione di competenze elevate).
  5. Ottimizzare il feedback reciproco sul processo e sul risultato in modo che tutti sappiano come sta andando, così come il team nel suo insieme (comunicazione aperta).
  6. Creare un ambiente in cui ci si senta sicuri di agire eliminando i rischi inaccettabili e sostenendosi reciprocamente con feedback positivi e incoraggianti (sicurezza).
  7. Considerarsi reciprocamente responsabili per portare a termine con successo i compiti con dedizione e vigore. Tenersi reciprocamente in carreggiata istruendosi a vicenda sul compito (feed forward) e prendersi cura della presenza dei precursori per il flusso di squadra (impegno reciproco).
  8. Consentire al team di funzionare da solo (autonomo) e condividere esperienze di unità, fiducia, concentrazione, progresso e identità e talvolta momenti magici come il flusso di squadra.
  9. Valutare, riflettere e godersi i momenti di flusso del team e riunirsi nuovamente per nuove ambizioni collettive e obiettivi condivisi.

contesto-flow-di-squadra

Come la vedete? Si vedono abbastanza bene sullo sfondo alcune ipotesi metodologiche che provengono dall’approccio Agile, Scrum e framework analoghi. In effetti le conclusioni dei tre scienziati sono molto in linea alle raccomandazioni che Mihaly Csikszentmihalyi ci ha dato a proposito della creazione delle condizioni di flow:

  • Obiettivi prefissati.
  • Partecipa all’attività!
  • Prestare attenzione a ciò che sta accadendo.
  • Sii pienamente impegnato nei tuoi obiettivi.
  • Trova soddisfazione nell’esperienza immediata.

C’è un aspetto che Csikszentmihalyi ha posto alla base dell’esperienza di flusso, il cosiddetto ‘approccio autotelico’, che la ricerca che stiamo analizzando in qualche modo dà per scontato. Lo riassumo in due punti:

  • “mantenere l’attenzione su ciò che si sta facendo, su come lo si sta facendo e su quanto sia lontano da come lo si dovrebbe fare. E’ opportuno investire il proprio capitale energetico nel sistema a cui si appartiene mentre si agisce per raggiungere l’obiettivo, ovvero integrarsi nell’ambiente piuttosto che separarti da esso, e
  • ricordarsi che l’elemento chiave dell’esperienza ottimale è che essa è fine a sé stessa (autotelica). Anche se inizialmente è stata intrapresa per altri motivi, l’attività in cui ci immergiamo pienamente diventa la sua stessa ricompensa.”.

L’autotelicità dell’approccio che porta al flow, ci ricorda che la condizione di flusso individuale è un prerequisito per la condizione di flusso di squadra! E, in effetti, i nostri tre autori delineano esattamente questo concetto nelle loro conclusioni:

  • “è un singolo membro del team che sperimenta lo stato mentale del flusso eseguendo il proprio compito personale;
  • il membro della squadra trae l’esperienza del flow dalla dinamica del team, che è strutturata da un’ambizione collettiva che consolida degli elementi precursori quali obiettivi condivisi (di squadra e personali), integrazione di competenze elevate, comunicazione aperta, sicurezza e impegno reciproco; e
  • i membri del team condividono una dinamica che riflette uno stato di flusso nel suo insieme, caratterizzato da cinque componenti specifiche: fiducia, attenzione olistica, senso di unità, senso di progresso comune e identità condivisa.”.

Non sperimentiamo spesso uno stato di flusso nella nostra vita di squadra quotidiana, proprio come, anni fa, Tuckman ha evidenziato che il livello “performing” del suo modello evolutivo di squadra (vi ricordate gli stati di forming, storming, norming, performing) non era così comune o facile da ottenere.

May the flow be with You!

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